Scandalo affitti d'oro

Pubblicato da TakuyaPink | 25.12.13

Riepilogando: in un decreto approvato qualche giorno fa (la cosidetta "manovrina") era stato approvato un emendamento del M5s che consente anche alla Camera e al Senato di recedere dagli affitti da loro stipulati, anche in mancanza della clausola rescissoria. In questo modo si sperava che l'amministrazione di Montecitorio potesse liberarsi del pesante fardello degli affitti multimilionari dovuti all'imprenditore Scarpellini e trovare qualche altra sistemazione più a buon mercato.

Peccato che in un altro decreto, il cosiddetto "salva Roma" si scopre che una "manina" aveva eliminato quella norma, rendendo di nuovo libera la Camera di versare i suoi affitti folli. Se ne accorgono nuovamente i cinque stelle, che gridano alla truffa: e così la Camera, nella notte tra venerdì e sabato, corre ai ripari e corregge la correzione.

Sembra proprio che i contratti d'oro possano essere finalmente disdetti. Ma è una falsa illusione. Spulciando bene le carte, la Lega e il movimento cinque stelle scoprono che nella legge di stabilità (in procinto di essere definitivamente approvata dal Senato) qualcuno ha piazzato un codicillo che neutralizza la norma anti-affitti. Di nuovo tutto in alto mare.

Nel caos che segue, i leghisti e i cinque stelle chiedono a gran voce che il governo corregga subito il pasticcio intervenendo sul decreto salva Roma, in discussione a Montecitorio.

Messo alle strette, il governo decide di seguire un'altra strada: pone la fiducia sul decreto salva Roma, che sarà votata oggi, e si impegna a risolvere (si spera una volta per tutte) l'intricata questione tra qualche giorno. Lo farà nel decreto milleproroghe, che uscirà da palazzo Chigi il 27 dicembre.

Lega e M5s restano sul chi vive. Hanno ancora un'arma da sfruttare: se il governo non manterrà la promessa, riapriranno le ostilità il 27 alla Camera quando, archiviata la fiducia, si tratterà di dare il via libera al decreto salva Roma con il voto finale sul provvedimento.
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