1- L'ostruzionismo sul voto segreto del M5stelle ha reso possibile far decadere al senato Silvio Berlusconi,con il voto segreto sappiamo tutti che il senatore Berlusconi si sarebbe comprato qualche voto come ha sempre fatto. 2- Salvato la costituzione dalla deroga 138. Salire sui tetti di Montecitorio è servito per evitare questo scempio. 3- Rifiutato i rimborsi elettorali,contro i 2,7 miliardi di euro che si sono intascati tutti gli altri. 4- Grazie al presidente Fico sono stati scoperti i favori che la Rai fà a Comunione Liberazione.Cancellato il contratto da 700 mila euro . 5- Smascherato le leggi truffa sulle false abolizioni delle provincie e del finanziamento ai partiti. 6- Salvato i comuni che vogliono combattere le slot machine. 7- Salvato il referendum sullacqua pubblica dagli indecenti tentativi di privatizzazione. 8- Rinunciato ai privilegi, niente auto blu. 9- Proposto una legge che inserisce i danni ambientali nel codice penale durante la mozione sulla Terra dei Fuochi.
Riepilogando: in un decreto approvato qualche giorno fa (la cosidetta
"manovrina") era stato approvato un emendamento del M5s che consente
anche alla Camera e al Senato di recedere dagli affitti da loro
stipulati, anche in mancanza della clausola rescissoria. In questo modo
si sperava che l'amministrazione di Montecitorio potesse liberarsi del
pesante fardello degli affitti multimilionari dovuti all'imprenditore Scarpellini e trovare qualche altra sistemazione più a buon mercato.
Peccato che in un altro decreto, il cosiddetto "salva Roma" si scopre
che una "manina" aveva eliminato quella norma, rendendo di nuovo libera
la Camera di versare i suoi affitti folli. Se ne accorgono nuovamente i
cinque stelle, che gridano alla truffa: e così la Camera, nella notte
tra venerdì e sabato, corre ai ripari e corregge la correzione.
Sembra proprio che i contratti d'oro possano essere finalmente disdetti.
Ma è una falsa illusione. Spulciando bene le carte, la Lega e il
movimento cinque stelle scoprono che nella legge di stabilità (in
procinto di essere definitivamente approvata dal Senato) qualcuno ha
piazzato un codicillo che neutralizza la norma anti-affitti. Di nuovo
tutto in alto mare.
Nel caos che segue, i leghisti e i cinque stelle chiedono a gran voce
che il governo corregga subito il pasticcio intervenendo sul decreto
salva Roma, in discussione a Montecitorio.
Messo alle strette, il governo decide di seguire un'altra strada: pone
la fiducia sul decreto salva Roma, che sarà votata oggi, e si impegna a
risolvere (si spera una volta per tutte) l'intricata questione tra
qualche giorno. Lo farà nel decreto milleproroghe, che uscirà da palazzo
Chigi il 27 dicembre.
Lega e M5s restano sul chi vive. Hanno ancora un'arma da sfruttare: se
il governo non manterrà la promessa, riapriranno le ostilità il 27 alla
Camera quando, archiviata la fiducia, si tratterà di dare il via libera
al decreto salva Roma con il voto finale sul provvedimento. fonte
Il Comune di Firenze versa 3.200 euro al mese per i contributi del sindaco, in aspettativa dall'azienda di famiglia. E poi lui urla allo scandalo vitalizi
«Il sistema pensionistico italiano è folle, troppi privilegi!» - tuonò Matteo Renzi a SkyTg24 - a partire dalle pensioni d'oro, quelle oltre i 3.500 euro al mese, da tagliare secondo il sindaco in camicia bianca, come pure lo «scandalo dei vitalizi per i politici», da abolire secondo il programma del rottamatore.
Matteo Renzi non avrà una pensione da politico, non avendo nel cv - finora - né un consiglio regionale né il Parlamento. Ne avrà però una da dirigente d'azienda privata in aspettativa, pagata prima dalla Provincia di Firenze (di cui è stato presidente dal 2004 al 2009) e ora dal Comune di Firenze. Ma quanto pagano i fiorentini per la pensione del loro sindaco-dirigente in aspettativa? La cifra, finora chiusa nei cassetti, la fornisce la dirigente dell'amministrazione del personale di Palazzo Vecchio, dottoressa Chiara Marunti, in risposta ad una richiesta di accesso agli atti del capogruppo Pdl in Comune, Marco Stella. «Renzi Matteo, dipendente in aspettativa senza paga con la qualifica di dirigente. Tot. mensile: euro 3.241,21». Cioè, il Comune di Firenze paga mensilmente, in vece della società di cui Renzi è dirigente, la Eventi6 Srl, circa 3.200 euro, oltre alla spesa per l'indennità (lo stipendio) da sindaco, che è di 4.300 euro netti, circa 7.500 lordi. Il contributo al dirigente Renzi non copre soltanto gli oneri previdenziali, ma anche quelli «assistenziali e assicurativi», come previsto dall'articolo 86 del Testo Unico degli enti locali. Non solo, «l'amministrazione locale si legge nel Testo unico - provvede altresì a rimborsare al datore di lavoro la quota annuale di accantonamento per l'indennità di fine rapporto».
Matteo Renzi, per quanto allergico alla burocrazia, ai sindacati e alle rivendicazioni delle associazioni di categoria, sembra fidarsi molto di quelle che tutelano i dirigenti come lui. È ancora la lettera della dirigente del personale a spiegare che Renzi non è iscritto solo all'Inps, ma anche all'Associazione Pastore («L'associazione Antonio Pastore - leggiamo sul sito - creata e controllata da Manageritalia, ha come ruolo quello di organizzare forme di previdenza integrativa individuale e di garanzie di rischio a favore degli associati assunti o nominati dirigenti»), ma è anche iscritto al Fondo Mario Negri (il fondo di previdenza per i dirigenti) ma anche al Fasdac, cioè il Fondo di assistenza sanitaria per i dirigenti delle aziende commerciali. In quei 3.241 euro che il Comune versa ogni mese per il dirigente Renzi, c'è dunque anche la copertura per le spese mediche, il dentista, le eventuali visite specialistiche o l'acquisto di farmaci, utili se la battaglia per la segreteria Pd si rivelasse cruenta.
La contribuzione comunale per Renzi è parecchio più alta rispetto a quella di altri componenti della giunta che figurano in aspettativa. La vicesindaco ultrarenziana, Stefania Saccardi, avvocato iscritto alla Cassa Forense, costa al Comune di Firenze - sempre limitatamente agli oneri previdenziali e assicurativi -, solo 292 euro al mese. Più alto il contributo per l'ex assessore Massimo Mattei, 1.706 euro, ma quasi la metà di quello del sindaco Renzi. «Ma con che stipendio è stato assunto in azienda il dirigente Matteo Renzi, per avere oneri così alti?», chiede il capogruppo d'opposizione Marco Stella. La domanda andrebbe girata alle sorelle o alla mamma di Renzi. Perché i proprietari della società di cui Renzi è dirigente in aspettativa (così inquadrato poco tempo prima di candidarsi), sono Laura Bovoli (madre), e le sorelle Matilde e Benedetta Renzi (altra sorella). Quarto socio, fino al 2011, è stato Alessandro Conticini, senza legami parentali diretti con i Renzi. Indiretti però sì, perché suo fratello, Andrea Conticini, è il cognato del sindaco (marito della sorella Matilde Renzi). E che c'entra il cognato? C'entra perché di mestiere fa l'agente di commercio, sia della Eventi6 dei Renzi sia di una seconda società, la DotMedia Srl, di cui è socio il fratello Alessandro, già socio in Eventi6Srl, e che ha come clienti proprio il Comune di Firenze. Che alla DotMedia Srl ha commissionato la campagna elettorale delle primarie 2012, ma anche la comunicazione della Notte tricolore (cliente Museo dei Ragazzi-Comune di Firenze), quella di Publiacqua Spa, partecipata dove fino a luglio sedeva Maria Elena Boschi, ora deputata renziana, le campagne di Mukki, centrale del latte di Firenze, Ataf e Firenze Parcheggi.
Altro socio della DotMedia è un renziano della prima ora, Matteo Spanò, già scout con Matteo, poi presidente di Florence Multimedia con Renzi e ora del Museo comunale dei Ragazzi. Le società lavorano bene: la DotMedia (400mila euro nel 2011) e la Eventi6 dei Renzi, che ha chiuso il 2012 con un piccolo disavanzo (84mila euro) a fronte di 3,1 milioni di ricavi. I contributi del dirigente Matteo, però, li paga il Comune.
Laura Boldrini si è recata insieme al compagno in Sud Africa per partecipare ai funerali di Nelson Mandela.
Un volo di stato pagato come sempre da noi cittadini. Tutto questo è vergognoso in un periodo come questo in cui la gente fatica a sbarcare il lunario. I cittadini si aspettano onestà da chi ricopre una carica di stato, invece otteniamo solo menzogne e falsità. Guardate la santa Boldrini cosa diceva qualche mese prima.
Barbara Lezzi( interventi alla camera e tv )
Nel 2013 viene eletta senatrice della XVII Legislatura della Repubblica
Italiana nella circoscrizione Puglia per il MoVimento 5 Stelle.
Vicepresidente commissione permanente bilancio e programmazione
economica. Membro commissione permanente per le politiche europee.
Alessandro Di Battista ( interventi alla camera e tv )
Il 6 dicembre 2012 si è candidato alle "parlamentarie" del MoVimento 5 Stelle, risultando al 4º posto per la circoscrizione Lazio 1 della Camera dei Deputati. Alle elezioni politiche italiane del 2013 è stato poi eletto deputato nella medesima circoscrizione.
Paola Taverna ( interventi alla camera e tv )
Nel 2013 viene eletta senatrice della XVII Legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Lazio per il MoVimento 5 Stelle. Dal 7 maggio 2013 diviene membro della XII Commissione permanente (Igiene e sanità).
Carlo Sibilia ( interventi alla camera e tv )
Alle elezioni del 2013 viene eletto deputato del MoVimento 5 Stelle nella circoscrizione elettorale Campania 2.
Da maggio del 2013 è segretario della III Commissione (Affari Esteri e Comunitari).
Girgis Giorgio Sorial( interventi alla camera e tv )
Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto deputato della XVII Legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione IV Lombardia per il MoVimento 5 Stelle.
Giuseppe Dambrosio( interventi alla camera e tv )
Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto deputato della XVII Legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione XXI Puglia per il MoVimento 5 Stelle.
Il 6 giugno 2013 è stato eletto presidente della giunta per le elezioni della Camera dei Deputati.
Ora capite perché non mandano in onda (nelle TV) questi interventi del
MoVimento 5 Stelle? Perché potrebbero prendere il 70% dei voti alle
prossime elezioni!!! Avete idea quante persone non sanno nulla, del
lavoro che svolge in Parlamento il M5S, perché censurato dai media?
Avete idea quante persone hanno votato il MoVimento e non andrà più a
votarlo perché i media pensano solo a screditarlo? Solo una cosa
possiamo fare noi (quelli svegli e che s'informano soltanto dal web),
parlare con la gente e fargli vedere documenti e video!! La Rivoluzione
si può fare soltanto INFORMANDO gli altri. Non bisogna usare la violenza
per tornare indietro e far rinascere il Nostro Paese!!! Il primo
cambiamento dobbiamo farlo noi, insieme e con la testa alta!!! Poi tutto
vien da sé!!!
Facciamo chiarezza:
Ora un po’ meno, ma fino a qualche settimana fa il vero stipendio dei deputati-cittadini del Movimento 5 Stelle era uno dei principali temi politici affrontati sul web e dalla carta stampata. C’era chi sosteneva che i compensi dei neo parlamentari e senatori pentastellati sarebbero stati addirittura maggiori rispetto a quelli dei colleghi. La confusione regnava sovrana. Ora, finalmente, abbiamo dati precisi sul vero stipendio e sui rimborsi che percepiranno i cittadini a 5 stelle.
A diffonderli, tramite la propria pagina Facebook, è Laura Castelli (nella foto). La deputata spiega che riceverà un’indennità lorda di 5.000 euro, ovvero 2.500 euro netti circa. A questa somma vanno aggiunti diaria (vitto e alloggio) per 1.050 euro; rimborso spese per esercizio di mandato: 2.000 euro, che vanno al cosiddetto portaborse; poi ci sono le spese telefoniche: 80 euro. Il totale lordo è di 8.130 euro mensili.
I deputati e senatori Pd, Pdl, Sel, Lega e Monti, che non rinunciano a nulla, insaccheranno invece 18.993 euro mensili, sempre lordi. Tutti i parlamentari, va considerato, possono viaggiare gratuitamente su treni, navi e aerei. Se i cittadini a 5 stelle rinunceranno all’assegno di fine mandato, quelli dei partiti tradizionali lo incasseranno: si tratterà di circa 8.000 euro per ogni anno trascorso dentro il palazzo. Ora lo capite perché quasi nessuno ha voglia di tornare a votare in tempi brevi?
Ps: a conti fatti, i 162 parlamentari del Movimento 5 Stelle guadagneranno circa 11mila euro al mese in meno rispetto ai colleghi dei partiti tradizionali. In un mese il risparmio per lo Stato è di circa 1,8 milioni, in un anno circa 21 milioni di euro. Una cifra importante, cui va sommata quella dei “rimborsi elettorali” di 42 milioni, cui il Movimento fondato da Grillo ha già rinunciato.
ABBIAMO VINTO! Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, ha dato l'annuncio su Facebook: "Il
ministero dell'Economia e Finanze ha sbloccato il conto. Oggi
restituiamo 2 milioni di euro di nostri stipendi alle piccole e medie
imprese italiane. L'Iban è arrivato".
Ora potremo versare più di 2 milioni e 500 mila euro dei nostri stipendi al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Migliaia
di cittadini si sono mobilitati ed hanno tempestato di telefonate ed
email il Ministro Saccomanni, in soli due giorni abbiamo ottenuto il
codice IBAN del conto per aiutare le piccole e medie imprese.
Grazie di cuore! Senza di voi non ce l'avremmo fatta!
TERMOVALORIZZATORI O TERMODISTRUTTORI?
Le principali bugie su i termovalorizzatori nascono da luoghi comuni facilmente contestabili .
Bugia: Dalla combustione dei rifiuti, con i termovalorizzatori, si recupera energia sotto forma di energia elettrica e teleriscaldamento a basso costo che altrimenti andrebbe persa. Smentita: I costi di produzione di energia con questa tecnica sono mascherati dai forti stanziamenti pubblici. In ultima analisi sono i cittadini a pagare l'impianto e le ditte gestrici ad beneficiare dei guadagni. Per far tacere le opposizioni locali si regala acqua calda ed energia elettrica a tariffe agevolate: tanto i costi di impianto sono stati pagati da altri cittadini.
Bugia: E' necessario che ogni cittadino si faccia carico del problema dei rifiuti anche accettando i termovalorizzatori, senza delegare ad altri il problema alimentando altre discariche. Smentita: Con i termovalorizzatori la maggior parte dei rifiuti continua ad essere posta invece che in una discarica di solidi in una enorme discarica a cielo aperto: i rifiuti vengono immessi in atmosfera sotto forma di gas. Le ceneri della combustione continuano ad essere poste in discarica dopo essere state inertizzate. Il cittadino non si fa carico del problema ma lo delega ad altri perché in discarica o in un inceneritore lo mette sempre a casa di altri. A questa sindrome è stato dato il nome Not in my courtyard, cioè si ma non nel mio cortile.
Bugia molto grave: i termovalorizzatori, a differenza delle discariche, non nuocciono alla salute. Solo in passato gli inceneritori per il loro basso contenuto tecnologico potevano rappresentare un potenziale pericolo, ma adesso, con i termovalorizzatori di ultima generazione i potenziali pericoli sono minimizzati se non eliminati del tutto. Smentita: E' la principale menzogna che viene detta da cinquanta anni a questa parte quando si vuole costruire un inceneritore proponendolo come una novità tecnologica. Nessun dottore, nessuna pubblicazione biomedica solleva il cittadino dalle apprensioni che derivano dall'avere nelle vicinanze, o una discarica o un inceneritore. Quest'ultimo nelle complesse e spesso sconosciute reazioni chimiche di combustione trasforma materiali leggermente tossici in altamente tossici, come la Diossina. I materiali solidi prodotti necessitano di un costante sorveglianza in quanto tossici e nocivi, quelli gassosi vengono dispersi nel vento. Una raccolta di dozzine di pubblicazioni, inviate ai Ministri dell'Ambiente e della Sanità, smentisce la più grossa e pericolosa bugia: quella che i termovalorizzatori sicuramente non fanno male. Problemi di respirazione, asma e cancro non sono certo resi minimi con la presenza di termovalorizzatori.
Bugia: L'incenerimento dei rifiuti è il più economico dei sistemi di smaltimento. Smentita: Se è economico in fatto di tassa rifiuti (il prezzo al chilogrammo scende) è perché gli impianti sono finanziati pubblicamente, il costo sostenuto dalla collettività è ancora più alto di quello attuale. Il procedimento di inertizzazione di cui al punto sopra prevede altissimi costi accessori.
Bugia: Siamo in una emergenza: se non si costruiscono termovalorizzatori le discariche si esauriranno nel giro di poco tempo anzi alcune sono già esaurite. Smentita: Se emergenza c'è è stata creata dagli stessi che adesso vogliono i termovalorizzatori, che hanno visto e continuano a vedere nei rifiuti occasione di guadagno o di carriera, quindi più rifiuti da smaltire più guadagno. Siamo ancora in tempo a diminuire drasticamente la produzione alla fonte di beni deperibili che diventeranno rifiuti. Alleggeriremo il carico dei rifiuti da smaltire ( e con questi il guadagno e la carriera di certa gente ).
Bugia: L'unica alternativa all'incenerimento è la raccolta differenziata, se raggiungiamo almeno il 50 % di raccolta differenziata allora possiamo costruire i termovalorizzatori perché saranno molto piccoli e gestibili. Smentita: La raccolta differenziata non diminuisce la mole dei termovalorizzatori ma serve a isolare potenziali veleni ed a porre in atto il successivo riciclaggio, le discariche sono sature di prodotti nocivi miscelati a materiali che non sono velenosi e che potrebbero essere riutilizzati in armonia con l'ambiente. Chi mette il limite del 50% di raccolta differenziata prima di costruire i termovalorizzatori omette di dire che se il volume di rifiuti aumenta a questo ritmo anche il 50% di raccolta differenziata metterebbe in condizioni di costruire enormi termovalorizzatori ingestibili. L'alternativa principale all'incenerimento ed alle discariche è il drastico aumento della produzione alla fonte di beni durevoli.
Bugia: Non è possibile produrre solamente beni durevoli, qualcosa continuerà ad essere gettato via e a costituire un rifiuto che non sempre è riciclabile, con l'incenerimento di questa parte si ovvia alla maggior parte dei problemi, compreso quello del recupero energetico. Smentita: L'attività umana produce una miscela di beni durevoli ed altri no, soltanto che oggi una certa industria per vivere senza problemi vuole che l'ago della bilancia sia spostato sui beni altamente deperibili. Il patto fra l'industria che produce rifiuti e quella che li smaltisce è rafforzato dal fatto che l'una ha bisogno dell'altra per poter sopravvivere. La ricerca può dare un nuovo impulso alle industrie che possono essere riconvertite in produttrici dei beni durevoli ad alto contenuto tecnologico, recuperando l'energia sprecata nella produzione di futuri rifiuti.
Bugia: Il piano di smaltimento di rifiuti con l'anello dell'incenerimento è al momento il più moderno e certo, altre strade come quella della ricerca di metodi di produzione di beni non deperibili se saranno praticabili lo saranno in un futuro remoto ed incerto. Smentita: Il piano rifiuti ben proposto dalla Comunità Economica Europea e basato su ragionevoli studi di fattibilità prevede come punto basilare al quale ogni altra cosa deve essere subordinata il fatto di produrre beni durevoli. Dopo aver attuato quanto sopra vengono la raccolta differenziata, ed il riciclaggio. Soltanto dopo aver attuato questo interviene il recupero energetico e lo smaltimento residuo in discarica.
Bugia: Molto si sta facendo per il problema dei rifiuti, anche in termini di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, anche al fine di minimizzare la quantità dei rifiuti e le dimensioni degli impianti di incenerimento. Smentita: Il danaro pubblico viene stanziato per piani in cui la spesa più grossa è quella destinata all'incenerimento, una minore alle complesse tecniche di riciclaggio, ed una assolutamente nulla riguarda il punto nelle tecniche di informazione (etichettatura dei prodotti) e di produzione di beni durevoli considerate primarie dalla CEE. Le cifre della bugia: su oltre 800 miliardi di lire stanziati in una Regione ( Es. Piemonte) 500-700 miliardi sono destinati a i termovalorizzatori e solo per questo denaro viene chiesta con insistenza la disponibilità necessaria alla costruzione immediata adducendo il pretesto dell'emergenza. Solo il resto, considerato invece obbiettivo primario della CEE, è destinato alle tecniche di riduzione dei rifiuti da smaltire. Nulla è destinato alla ricerca medica in questo settore. Nulla è destinato ai piani di monitoraggio della salute dei cittadini posti nelle vicinanze de i termovalorizzatori. Nulla è destinato all'istituzione di un fondo per le spese mediche eventualmente sostenute dai cittadini.
Bugia: i termovalorizzatori di ultima generazione sono talmente sofisticati da non emettere sostanze tossiche infatti il monitoraggio all'uscita del camino con le apparecchiature più sofisticate disponibili non rivela tali sostanze. Smentita: Gli apparecchi di misurazione non sono abbastanza sofisticati e sensibili da rivelare la presenza di sostanze tossiche all'uscita dei camini poiché sono diluite in enormi quantità di gas, se invece mettete apparecchi altrettanto sofisticati a controllare l'accumulo di sostanze tossiche nelle vicinanze de i termovalorizzatori ne potrete misurare la presenza. Ciò è risaputo da chi dovrebbe tutelare la salute della popolazione e che sino ad oggi sistematicamente si oppone alla misura delle sostanze accumulate nei pressi ( 7 km ) da i termovalorizzatori operanti, forse per evitare di conoscere.
Bugia: I comitati ambientalisti terrorizzano i cittadini sulla questione de i termovalorizzatori. Smentita: I comitati ecologisti reputano di dover supplire a quanto non viene fatto dalle istituzioni per contrastare le informazioni inesatte e ambigue se non mendaci che riguardano i termovalorizzatori e su cui poggia l'incastellatura politica ed economica che sostiene la loro costruzione.
Bugia: La realtà è che studiosi autorevoli sono di opinione ben diversa dagli ambientalisti e mettono a disposizione le proprie conoscenze scientifiche che sono alla base della loro opinione spesso senza trarne alcun vantaggio, amministratori responsabili sono all'opera per risolvere i problemi dell'ambiente, che solo fra le altre cose prevede l'installazione di impianti di incenerimento, in siti tali da non danneggiare né l'ambiente né i cittadini. Tutto ciò è effettuato in rispetto delle norme europee, italiane e regionali in modo completamente trasparente per i cittadini, i quali possono contare su criteri di correttezza e trasparenza in tutte le procedure. Smentita: Attualmente gli studiosi favorevoli all'incenerimento traggono il vantaggio di occupare le posizioni di prestigio nei consigli di amministrazione degli enti ed istituzioni che si occupano e controllano l' ambiente, per contro chi è contrario senza ambiguità non e' presente in modo significativo in queste posizioni. I siti su cui costruire i termovalorizzatori sono i più dannosi per la saluti infatti l'iter burocratico legato alle leggi attuali italiani identifica i siti in aree senza interesse agro silvo pastorale, dove siano già presenti servizi ( acqua luce gas etc. ) e viabilità, in zone industriali dimesse. Ciò corrisponde nella maggior parte dei casi alle periferie delle città o nelle grandi cinture cittadine, in aree fortemente abitate. I criteri di correttezza e trasparenza sono solo legati agli atti pubblici, invece gli studi di fattibilità, finanziati dalle società di raccolta rifiuti, e gli accordi politici, per la loro natura, eludono questi criteri e rappresentano la maggior parte del lavoro svolto dai soggetti interessati. Bugia: Comunque in ogni momento la popolazione è invitata a controllare i progetti e potrà verificare l'efficienza e la non pericolosità degli impianti. Smentita: Il controllo dei progetti è effettuato da istituzioni pubbliche che non sono tenute in alcun caso a sottoporlo ai rappresentanti dei comitati ambientalisti. Potrebbero essere ammessi in un futuro sono determinati rappresentanti istituzionali (es. sindaci) o quelli che accettano di collaborare comunque. Tale tecnica di persuasione è oggetto di approfonditi studi di psicologia e scienze politiche ed è adottata comunemente al solo fine del raggiungimento della costruzione degli impianti. Anche ammesso che gli impianti fossero ritenuti pericolosi dai cittadini durante il funzionamento non esiste nessun strumento giuridico in grado di fermare un impianto neanche per pochi giorni: una volta innescato un inceneritore si è vincolati a non spegnerlo più, in quanto l'immondizia non può essere accumulata altrove, e la produzione di energia elettrica e di acqua calda per il teleriscaldamento diventano esigenze primarie rispetto alla salute.
Bugia: In Italia, a differenza dei paesi più progrediti del nostro, e per la presenza delle infiltrazioni mafiose che controllano il business delle discariche, non sono stati costruiti i termovalorizzatori, che pur essendo meno pericolosi delle discariche, e quindi un male minore e necessario, intaccherebbero gli interessi delle eco-mafie. Anche per questo gli organismi pubblici lottano per la costruzione de i termovalorizzatori che rimarrebbero sotto il controllo pubblico. I movimenti ambientalisti corrono il rischio, con il loro atteggiamento di contrasto, di favorire questi business illegali. Smentita: Di tutte, questa affermazione, sebbene la più debole, richiede la risposta più articolata, per non rispondere direttamente che quando si opta per il male minore od il male necessario si assomiglia a chi ha sostenuto che la costruzione delle mine antiuomo, in quanto necessarie per combattere i "cattivi", rappresentasse il male minore: a distanza di anni ci si trova a dover interagire con territori fortemente contaminati, e la decontaminazione di tali siti, come quelli de i termovalorizzatori rappresenta ancora un problema aperto.
Nel 2013 viene eletta senatrice della XVII Legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Lazio per il MoVimento 5 Stelle. Dal 7 maggio 2013 diviene membro della XII Commissione permanente (Igiene e sanità).
Il 26 settembre 2013 è stata eletta capogruppo al senato, in sostituzione di Nicola Morra.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------- Paola Taverna: il M5S chiede le dimissioni di Gasparri
----------------------------------------------------------------------------------------------------------- Paola Taverna ridicolizza la Mussolini
Nel 2013 viene eletta senatrice della XVII
Legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Puglia per il
MoVimento 5 Stelle. Vicepresidente commissione permanente bilancio e
programmazione economica. Membro commissione permanente per le politiche
europee.
Intervento nella trasmissione "Porta a Porta" di Bruno Vespa.
1 Reddito di cittadinanza 2 Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa 3 Legge anticorruzione 4 Informatizzazione e semplificazione dello Stato 5 Abolizione dei contributi pubblici ai partiti 6 Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti
dei politici negli ultimi 20 anni 7 Referendum propositivo e senza quorum 8 Referendum sulla permanenza nell’euro 9 Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese 10 Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti 11 Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato 12 Massimo di due mandati elettivi 13 Legge sul conflitto di interessi 14 Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica 15 Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali 16 Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza 17 Abolizione dell’IMU sulla prima casa 18 Non pignorabilità della prima casa 19 Eliminazione delle province 20 Abolizione di Equitalia
1) Uno stampo del naso originale del paziente viene prelevato prima della sua rimozione chirurgica. Questo stampo viene utilizzato per creare un secondo stampo - in vetro - Le cellule dal midollo osseo del paziente vengono coltivate in laboratorio e quindi aggiunti al naso, che è posto in un bioreattore, un grande vaso contenitore che ruota.
2) Per circa due settimane, il bioreattore viene mantenuto a temperatura corporea (37 ° C), che aiuta le cellule a crescere . Allo stesso tempo, un palloncino viene inserito sotto la pelle su un braccio del paziente. Ogni pochi giorni il palloncino viene gonfiato un po 'di più per incoraggiare la pelle ad allungarsi.
3) Il ponteggio, rivestito di cellule del paziente, viene rimosso dal bioreattore e impiantato chirurgicamente sotto la pelle del braccio , dove rimarrà per tre mesi. Appena si sviluppa un apporto di sangue il naso, insieme alla sua nuova pelle, viene quindi estratto dal braccio e chirurgicamente attaccato al viso del paziente.
4) L'applicazione del naso è un complesso e delicato procedimento perché i vasi sanguigni devono essere ricollegati. Se questa operazione ha successo, il team chirurgico in seguito toglie la pelle che copre le narici. Le cellule della mucosa derivate dal paziente vengono impiantate nelle cavità delle narici, producendo le funzioni dellorgano.
Gli scienziati UCL sono attualmente nella fase 3 - il naso è ormai impiantato nel braccio dell'uomo. Una volta trasferito nel volto, si spera che il naso possa fornire al paziente il senso olfattivo. L'uomo ha anche chiesto che il suo nuovo naso sialeggermente piegato verso sinistra, proprio come era il suo originale.
Un uomo d'affari è in volo per New York ed è seduto vicino ad una bionda stupenda, quando si accorge che la donna sta leggendo un manuale di statistica sessuale.
Incuriosito chiede di cosa si tratti.
"E' un libro molto interessante. Lo sapeva lei che gli Arabi hanno il pene più lungo, mentre ai napoletani spetta il primato del maggior diametro?
Comunque io mi chiamo Jessica, e lei?"
"Mohammed Esposito, molto piacere".
Tu dici che ami la pioggia, ma apri il tuo ombrello. Tu dici che ami il sole, ma cerchi un posto all'ombra. Tu dici che ami il vento, ma chiudi la tua finestra. è per questo che ho paura, tu dici che ami anche me.
Il premier tecnico,( Mario Monti) con l'appoggio trasversale dei più
grandi partiti, ha approvato l'acquisto di due sommergibili per la
modica cifra di due miliardi di euro.
In un'Italia
popolata da esodati, disoccupati e malati alle prese con una Sanità
decadente, non si capisce la ragione per cui il Governo decida di
investire tanto in armi quando ci sono settori che avrebbero di gran
lunga più bisogno di fondi.
Per l'acquisto di due sottomarini militari U-212, lo Stato spenderà 2
miliardi (170 milioni l'anno) grazie a una norma confermata dalla legge
di Stabilità voluta dal governo Monti e approvata da Pdl, Pd e Terzo
Polo.
La spesa equivale a metà di quanto lo Stato ha incassato dagli italiani con l'IMU.
Solitamente, un sommergibile viene usato in battaglie marine e non per individuare le rotte dei delfini.
La materia del contendere oggi è rappresentata dalle spese militari, un
business che non conosce confini e che sposta nelle mani della
pluri-indagata Finmeccanica e Fincantieri centinaia di miliardi nostri.
Dato che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla
libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali" (art. 11 Cost.), ogni spesa per gli
armamenti puzza di anticostituzionalità.
Certo, il paese deve avere un esercito cui affidare la propria difesa in
caso di attacco (quale?), ma girare centinaia di miliardi per
acquistare/produrre mezzi di guerra e quindi di offesa è uno scandalo.
PROGETTO
Il programma iniziato nel 1994 nell'ambito del German Submarine Consortium ha portato alla realizzazione di sei unità per la marina tedesca e, in Italia, dei due battelli Todaro e Scirè, consegnati da Fincantieri rispettivamente nel 2006 e nel 2007, con opzione per altri due sommergibili.
I sommergibili italiani sono leggermente diversi dai quelli tedeschi in quanto destinati ad operare nel Mediterraneo e non nel mare del Nord e nel Baltico come quelli tedeschi e costituiscono il tipo U-212A.
I battelli tipo U-212 sono l'ultimo modello di sottomarini diesel-elettrici tedeschi, e sono tra i migliori a livello mondiale. Il loro progetto non deve quasi nulla ai precedenti, che sostanzialmente erano "ingrandimenti" del disegno originario, potenziato via via, della prima classe di sottomarini tedeschi postbellici, la classe 204. Molto compatti, silenziosi, dotati di sistema AIP per la rigenerazione dell'aria, gli U-212 sono stati venduti a Germania ed Italia, che ha abbandonato la sua tradizione di costruttrice autonoma di sommergibili dopo il fallito Progetto S-90, successore dei Sauro, optando per un programma comune con la Germania. La finanziaria 2008 e il successivo parere favorevole della commissione Difesa della Camera hanno autorizzato la costruzione di due ulteriori unità, esercitando l'opzione prevista nel contratto iniziale.
Di questi sottomarini, ne sono stati costruiti anche con delle varianti tre per Israele che costituiscono la Classe Dolphin, che pur essendo molto simili alla classe U212 derivano direttamente dalla classe U-209, con varie modifiche e miglioramenti, e non hanno una propulsione AIP, ma diesel-elettrica tradizionale. Si dice che i sommergibili israeliani dispongano anche di missili nucleari lanciabili dai tubi lanciasiluri, affermazione non verificabile giacché lo stato ebraico si rifiuta di entrare nel TNP e di sottoporsi alle ispezioni dell'IAEA; in effetti i tubi lanciasiluri delle unità israeliane sono stati modificati per potere lanciare i missili Harpoon e Popeye e questi ultimi missili sono in grado di essere armati con testate nucleari. Le unità israeliane sono dotate di quattro tubi lanciasiluri in più di quelle italo-tedesche ed a sua volta questi tubi lanciasiluri hanno un diametro maggiore di 4,5 pollici rispetto a quelli da 21 pollici. Il sospetto è che da questi tubi possa essere lanciato un veicolo idoneo a trasportare in superficie i missili Popeye per poi lanciarli.
COSTRUZIONE
I sommergibili U-212 sono unità di medie dimensioni, e nella loro costruzione sono state impiegate tecnologie innovative che permettono prestazioni molto avanzate. Lo scafo realizzato in materiale amagnetico ha concezioni stealth con notevole riduzione della segnatura acustica, ottenuta anche grazie alla propulsione AIP, basata sull’impiego delle celle a combustibile, in cui l’idrogeno e l’ossigeno vengono fatti reagire per produrre energia elettrica, indipendentemente dall'aria, un sistema innovativo per la generazione di energia, che garantisce un'autonomia in immersione da tre a quattro volte superiore a quella dei sistemi a batteria e che può trovare applicazione in molteplici settori.
I battelli U-212 sono sottomarini d'attacco progettati per affrontare sia unità subacquee che di superficie e sono in grado di sbarcare sotto costa reparti d'incursori.
I due battelli italiani si sono già distinti per le loro qualità tecniche nell'ambito di alcune campagne addestrative multinazionali, soprattutto in Atlantico dove hanno operato al fianco dei sottomarini a propulsione nucleare della US Navy. Nel corso del 2009 lo Scirè ha partecipato alle esercitazioni congiunta con la US Navy JTFEX (Joint Task Force Exercise) e CONUS '09. Nel 2008 il Todaro aveva svolto una campagna addestrativa oltre Atlantico prendendo parte insieme a sottomarini a propulsione nucleare della US Navy alle esercitazioni JTFEX (Joint Task Force Exercise), tra le più importanti esercitazioni multinazionali nel settore subacqueo; con quella crociera da 15000 miglia il Todaro è stato il primo sottomarino italiano a raggiungere gli Stati Uniti.
Il 9 dicembre 2009 si è svolta, sempre presso il cantiere navale di Muggiano, la cerimonia del taglio della prima lamiera del primo della seconda coppia dei sottomarini U212 A della Marina Militare. I battelli sono stati commissionati dalla direzione generale degli armamenti navali, e quando entreranno in servizio tra il 2015 e il 2016, sostituiranno i due battelli della classe Sauro III Serie: il Prini e il Pelosi, realizzati alla fine degli anni ottanta.
Dopo l'entrata in servizio di questi due sottomarini, a metà del prossimo decennio la flotta subacquea italiana sarà composta da quattro battelli classe Todaro e dagli ultimi due della classe Sauro, il Priaroggia e il Longobardo, appartenenti alla IV Serie.
L’energia fotovoltaica (cioè solare convertita in elettricità) non
vive il suo momento più brillante. Il governo ha fatto i conti e si è
accorto che gli incentivi erano troppi generosi, così ha brutalmente
azzerato quelli ai nuovi impianti. Il risultato è che nel 2013 parlare
di fotovoltaico significa soprattutto raccogliere i lamenti delle
aziende di settore che vedono quasi sparire il loro mercato: senza
sussidi pubblici la convenienza economica di questa tecnologia è
crollata.
Ma ci sono anche notizie in vistosissima controtendenza. E in
particolare ce n’è una così grossa che sembra entrare a pieno titolo
nella categoria delle notizie «troppo grosse per essere vere».
Un’azienda che si chiama Officinae Verdi (con la «ae» finale latina) si
vanta, numeri alla mano, di poter costruire impianti fotovoltaici la cui
energia è competitiva con quella dei combustibili fossili (cioè il
petrolio, il gas e il carbone) senza bisogno di incentivi. Se è davvero
così è una svolta epocale, l’evento atteso da decenni. E l’azienda ha
delle credenziali formidabili perché è compartecipata dal Wwf (la grande
associazione ambientalista) e dal gruppo bancario Unicredit oltre che
da un partner industriale (Solon) che fornisce la tecnologia. Oltretutto
la validità del sistema è stata confermata dal ministero
dell’Ambiente.
Sogno o realtà? Cominciamo dai numeri. Officinae Verdi propone alle
imprese impianti di produzione per l’autoconsumo al costo di 0,09 euro
per chilowattora. È un costo competitivo con quello dell’elettricità
acquistata nella rete e inferiore del 50% rispetto alla media attuale di
generazione dell’energia fotovoltaica. Il tasso di efficienza
energetica (un altro parametro fondamentale in questa attività) quasi
raddoppia rispetto agli standard usuali con un +86%. Ai tecnici di
Officinae Verdi piace sintetizzare il risultato usando il termine
tecnico di «grid parity» per indicare «la pari convenienza economica tra
l’energia prodotta da un loro impianto fotovoltaico e quella acquistata
dalla rete e prodotta da combustibili fossili», un obiettivo che
sembrava lontano e invece è già realtà. E questo, ripetiamo, senza
incentivi pubblici.
Ma com’è possibile questo miracolo? Lo spiega l’amministratore
delegato Giovanni Tordi: alla base non c’è una singola invenzione a fare
da bacchetta magica, ma una serie di innovazioni e di procedure
assemblate in maniera ottimale in vista dello scopo.
Si comincia con un’analisi accurata delle esigenze energetiche
dell’azienda (perché almeno per qualche mese si l’offerta è rivolta solo
alle aziende, non alle famiglie) e su questa base si stende il progetto
su misura. La convenienza è massima per le imprese molto energivore,
come le cartiere, i cementifici, i produttori di ceramica. Poi il modo
in cui si costruire l’impianto riduce del 20% i tempi di installazione.
Il costo dei pannelli solari, che negli impianti fotovoltaici
tradizionali ammonta a più della metà dell’onere complessivo, nella
versione di Officinae Verdi scende al 40%.
Messi assieme tutti questi risparmi, «per un impianto della potenza
installata di 100 kW - dice Giovanni Tordi - il costo è di 135 mila
euro, molto competitivo rispetto ai concorrenti». I cavi, i quadri, gli
inverter, pannelli, schemi elettrici perseguono l’obbiettivo della
massima produzione, raggiungendo il +86% di efficienza di cui si diceva.
Così «l’impianto si ammortizza in 6 anni, ed è previsto per durare per
venti-venticinque anni.
Qui si arriva a uno dei nodi della parità con gli incentivi: «Un
impianto fotovoltaico tradizionale di pari caratteristiche - calcola
Tordi - si ammortizza in sei anni o sei anni e mezzo, il nostro si
ammortizza nello stesso tempo senza incentivi». Si tenga anche presente
che «con questo sistema l’azienda produce energia sul suo tetto e la
consuma in loco, senza pagare le spese di trasporto e distribuzione che
dovrebbe pagare con le bollette».
Fonte : La Stampa
Dossier : Presidenza del Consiglio dei ministri Palazzo Chigi
Il progetto viene considerato un'opera strategica in un contesto europeo. È essenziale la riduzione geografica tra gli Stati per rendere competitive le imprese e la marginalità sociale.
La crescita e lo sviluppo si creano con la realizzazione di adeguate infrastrutture che garantiscano la libera circolazione delle persone e delle merci, contribuendo in materia di cambiamenti climatici la riduzione delle emissioni di CO2 dei trasporti.
Le interconnessioni transfrontaliere sono l'elemento strategico centrale dell'Unione europea tra queste si ribadisce l'importanza del valico Torino-Lione.
Lo sviluppo infrastrutturale comprende anche le interconnessioni a livello regionale con Inteporti e piattaforme logistiche. La conversione di questa tratta consentirà il trasporto pianeggiante collocando il polo logistico di Orbassano nella rete internazionale di Hub.
Allo stato attuale il collegamento italo francese e una linea di montagna che costringe i treni ad una salita di 1250 m di quota con sovracosti esorbitanti, che passa attraverso una galleria dove non entrano i container oggi in uso per il trasporto merci.
No TAV : Per quanto riguarda la quota, la linea non parte dal livello del mare
ma da Torino (239 m) e pertanto la "salita di 1250 metri" è da
ridimensionare in quanto non corrisponde al dislivello né con Torino
né con Lione. NoTAV : Per quanto riguarda i container : nel 2011 si
sono conclusi i lavori di adeguamento del tunnel della linea storica
alla sagoma internazionale GB1, con una spesa di 107,8 milioni di euro
(circa 400 milioni secondo altre fonti). Gli interventi, che hanno
comportato uno scavo di abbassamento del fondo del tunnel di 70 cm e la
scalpellatura delle pareti, riportati anche dal sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,consentono oggi il trasporto di casse e semirimorchi di profilo PC45
anziché, come in precedenza, del solo PC30. Va rilevato che mezzi di
profilo maggiore del PC45 non possono transitare sulle linee italiane,
francesi e spagnole, compatibili solo con profili inferiori (dal PC45 al
PC22 tranne pochissimi casi).
Nel quadrante italo elvetico la ferrovia intercetta il 63% del traffico, nel quadrante italo francese non arriva al 7%. La linea storica del Frejus è come una macchina da scrivere nell'era del computer: un servizio che nessuno richiede più. Bisogna dunque creare una nuova infrastruttura che soddisfi la domanda di merci e persone.
Si prevede di realizzare l'opera per fasi.
La fase 1 il cosiddetto progetto "low cost" consiste nella realizzazione prioritaria del tunnel di base della connessione alla linea storica a Susa e S.Jean de Maurienne. Il costo complessivo ammonta a circa 8, 2 miliardi di euro da ripartire tra i due paesi. La comunità europea "potrebbe" contribuire con il 40% riducendo i costi per l'Italia ha 3 miliardi di euro.
No TAV: Di questa opera non c'è un piano finanziario conoscibile, cioè quanto costa rispetto a quanto ricava, è imbarazzante avviare un cantiere senza sapere il piano finanziario.I 10 nuovi corridoi ferroviari europei finanziati dalla Comunita Europea che sono formati ognuno da circa 6/7 progetti ,tutti molto costosi e senza ritorni finanziari (perchè se gli utenti dovessero pagare anche l'investimento sparirebbe il traffico) qundi di questi 10 corridoi si hanno una settantina di progetti ,i soldi disponibili dichiarati sono 31 miliardi, che ne vadano 3 miliardi all'Italia e in particolare 3 ad un solo progetto italiano ci sembra ardito. Stiamo a vedere gli altri 27 paesi cosa ne pensano che il 10% di tutti fondi vada ad un solo progetto italiano, la credibilità sembra un po' troppo bassa.
Gli interscambi europei sono in aumento e il territorio piemontese risulta collocato in un'area con straordinaria potenzialità dal punto di vista economico.
C'è stata attenzione alle richieste del territorio. Lo dimostra la decisione di abbandonare il progetto che prevedeva il tracciato dell'opera a sinistra della Dora.
L'osservatorio ha tenuto 183 sessioni di lavoro settimanale con oltre 300 audizioni. Sono previsti stanziamenti per € 300 milioni relativi all'intesa quadro tra governo nazionale e regione Piemonte. Inoltre sono previsti € 135 milioni di opere compensative per il territorio.
Grazie alla diminuzione della pendenza dell'attuale 33% al 12,5%, si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri e si incrementa la capacità del trasporto merci da 1050 a 2050 t. e lunghezza fino a 750 m del treno, con costi di esercizio quasi dimezzati.
Il miglioramento del servizio consentirà una sensibile riduzione del
numero di camion su strada nel delicato ambiente alpino, circa 600.000
l'anno.
Si produrrà vantaggi di tipo collettivo grazie alla
diminuzione degli incidenti stradali e delle minori emissioni da mezzi
su gomma.
NoTAV: La tesi dei sostenitori del treno ad alta velocità è una operazione ambientale , togliamo i tir e carichiamo le merci sul treno.Sull'autostrada Torino Bardonecchia circolano circa 2200 tir al giorno in calo, sulla tangenziale di Torino circolano 200.000 veicoli al giorno, abbiamo 1 automobile ogni 2 persone, una sola linea metropolitana contro 5 di Lione , inquinamento in costante aumento in tutte le città mentre si spinge a comprare le automobili, come se non bastassero mai.Ma tutto cio' non è un controsenso.Questo improvviso amore per l'ambiente non si potrebbe dedicare al delicato ambiente cittadino con alto tasso di popolazione, finanziando le auto elettriche o ad altri ecosistemi ?
Insieme dei benefici generati dal progetto sono in grado di compensare il costo di investimento e i costi di gestione dell'opera.
L'inizio dei lavori principali della Torino Lione è previsto per il 2013. Il cantiere durerà 10 anni.
Saranno impegnate più di 2000 persone nella realizzazione della nuova
linea, i cantieri indurranno inoltre una media di 4000 occupati
indiretti.
5 anni dopo l'entrata in servizio della nuova linea si creerà oltre 500 posti di lavoro.
Il
progetto non genera danni ambientali diretti ed indiretti, e
assolutamente sostenibile. Il progetto complessivo si sviluppa in gran
parte in galleria a fronte di un'estensione di 81,1 km solamente il 12% è
allo scoperto non producendo così alcun effetto sul suolo in quanto non
limitano l'agricoltura e nessuna attività dell'uomo.Le tratte in
superficie sono molto ridotte e si collocano in aree già in gran parte
compromesse.
Per quanto riguarda l'aspetto della radioattività, in nessuna
formazione indagata è stata individuata una presenza significativa di
uranio e tutte le misure risultano al di sotto della soglia di legge.
Infine da un approfondimento delle problematiche dell'amianto risulta
che le rocce possono avere una presenza sporadica con una quantità
massima stimata intorno al 15% nei primi 400 mt del tunnel di base. Per
lo scavo in queste formazioni sono state previste specifiche procedure
di sicurezza. Queste procedure prevedono un monitoraggio continuo del
fronte di scavo da parte del geologo ed un monitoraggio dell'aria
all'interno nell'imbocco della galleria. La realizzazione della linea
produrrà una rilevante quantità di materiale di scavo. Si prevede di
massimizzare il riutilizzo del materiale scavato con opportune tecniche
di valorizzazione riducendo la quantità da mettere in deposito del 44%.
Il rimanente 56% del materiale scavato sarà messo in deposito cogliendo
l'occasione per effettuare interventi di riqualificazione ambientale. La
movimentazione del materiale avverrà su nastro trasportatore e poi su
ferrovia; questo modello è stato considerato il più idoneo in quanto
permette di evitare effetti sull'ambiente derivanti da emissioni di
mezzi di trasporto pesanti su gomma.
L'intero progetto interessa complessivamente 112 comuni tra Lione
Torino. Tutti gli 87 comuni francesi e la stragrande maggioranza di
quelli italiani non si sono opposti all'opera. I comuni italiani
contrari sono circa 12 ma se consideriamo quelli direttamente
interessati alle tratte in superficie o cantieri sono solo 2,
esplicitamente contrari, Chiusa San Michele e Sant'Ambrogio di Torino
per un totale di 6500 abitanti.
Nonostante l'automobile elettrica venga prodotta ormai da alcuni anni, stenta a diffondersi nella moderna società dei trasporti. Un gran peccato se pensiamo al beneficio che ne trarrebbe l'ecosistema e l'ambiente.
Analizziamo i motivi e cerchiamo una risposta evitando sterili complottismi.
Le moderne batterie agli ioni di litio (usate anche per alimentare veicoli della Nasa su Marte) hanno
una densità di energia di 160 Wh/kg.( la benzina è di circa 12600 Kw/Kg ) Possiamo notare che per raggiungere una energia sufficiente i costruttori di auto sono costretti a installare batterie molto pesanti. La Nissan Leaf per esempio, monta una batteria da 200 kg ,per ottenere una energia di 24Kw/h e un autonomia media di 130 km. L'autonomia di una batteria per auto viene condizionata da diversi fattori:
la resistenza dell'aria, atriti delle ruote , atriti di parti meccaniche , uso di dispositivi elettrici etc.
La tabella sotto, che mostra l'energia usata della Nissan Leaf , fà comprendere come questi fattori siano determinanti per stabilire l'autonomia media di questa batteria.
Si puo' deddurre che facendo uso di velocità medio/basse siamo esclusi dall'uso dell'autostrada. Viaggiare a velocità di 80 km saremmo soggetti a continui sorpassi dai camion che provocherebbe un pericolo costante alla nostra guida.
L'autonomia della batteria è uno dei limiti dell'auto elettrica.
Pazienza, la useremo in città. Negli agglomerati urbani (senza autostrade) le cose potrebbero andare meglio, ma non è cosi'. In città , accellerazioni e frenate sono molto frequenti e costano energia, parte di
questa energia viene recuperata dal sistema start/stop ma, non sufficiente per ottenere un'autonomia maggiore di 130 km.
(Questi dati sono rilevati dagli utenti della Nissan Learf).
Tutto sommato 130 km per un uso cittadino non sono pochi , ma i cittadini sono tanti e qui sorge il problema delle ricariche.Se diffondiamo l'auto a 10 milioni di esemplari
( in Italia circolano circa 35 milioni di auto) allo stato attuale siamo in grado di far fronte alla richiesta di energia ?
L’auto elettrica si ricarica di notte, quando i consumi sono bassi e l’elettricità costa meno. Per ricaricare una batteria di 24 Kw/h (Nissan Leaf) in 8 ore (notte) si assorbe una potenza di 3 Kw/h dalla rete elettrica.
3Kw per 10 milioni di auto assorbe una potenza di 30 GW dalla rete , la potenza installata in Italia è di circa 118 GW quindi non ci sono problemi se non quello di possedere un box auto per la ricarica.
In caso contrario ci serve una colonnina di ricarica o un sistema di ricarica veloce con cui ricaricare la batteria in pochi minuti.Gli standard attuali permettono di ricaricare la batteria in 15 minuti, di conseguenza riducendo i tempi di ricarica, l'assorbimento
di energia è maggiore.
Per mandare in tilt la rete, facendo questi conti (per fare un esempio) bastano 5 milioni di auto in ricarica in contemporanea negli stessi 15 minuti per assorbire 120 GW contro i 118 GW della rete elettrica. La potenza richiesta per il fabbisogno Italiano si aggira a 38 GW (potenza elettrica istantanea).Tra la notte e il giorno oscilla mediamente da 22 a 52 GW.
Il fabbisogno va' sommato ai 120 GW assorbiti dalle auto, che grava ulteriomente il deficit elettrico .
Inoltre c'è da considerare il grande investimento richiesto per l'installazione capillare di colonnine di approvigionamento per agevolare e consentire la ricarica veloce.
In Italia ci sono circa 24.000 distributori di benzina.
Un progetto francese (Telewatt) in fase embrionale è in corso per risolvere il problema della distribuzione, sfruttando i lampioni elettrici delle strade.
Un'altro fattore non di poco conto dell'auto elettrica sono i materiali usati per la carrozzeria.Oggi si continua a preferire l'acciaio che garantisce bassi
costi e maggior sicurezza in caso di incidente stradale.
Si puo' ridurre il peso usando materiali migliori ma molto piu' costosi, per esempio leghe di alluminio (usate anche per le strutture degli aerei), la plastica rinforzata con fibra di carbonio (usata in F1).
L'immagine del post mostra un auto elettrica costruita proprio con questa concezione.
La Tesla Roadster a 2 posti,
costruita in alluminio e CFRP, monta una batteria da 53 kWh, più del
doppio della Leaf. Nonostante la batteria pesi 400 kg, grazie
all’impiego dei materiali avanzati la Roadster pesa solamente 1200 kg ed
ha un’autonomia di oltre 400 Km. Il costo si aggira intorno ai 100.000 euro.
Appetibile ma costosa e non alla portata di tutti.
Quindi i problemi da risolvere sono: Batterie, Assorbimento elettrico, Distribuzione energia e Materiali
Se la ricerca e le idee sono stimolate, fra qualche anno forse possiamo giungere al traguardo e riuscire a costruire un automobile economica ed ecologica alla portata di tutti.